Maryna, content creator poliedrica: «Osservo la realtà a modo mio, regalare buon umore mi fa sentire realizzata» (2024)

Molto conosciuta online, Marina Valdemoro Maino ha anche scritto un romanzo, pubblicato canzoni e recitato con Lillo & Greg. Ora compare settimanalmente nel nuovo programma di Piero Chiambretti su Rai 3: «Ha apprezzato in particolare la varietà delle donne che rappresento»

Maryna, content creator poliedrica: «Osservo la realtà a modo mio, regalare buon umore mi fa sentire realizzata» (1)

Se i metodi per farsi conoscere dal grande pubblico fossero caselle di una lista, Maryna– al secolo Marina Valdemoro Maino –le avrebbe già spuntate tutte: daisocial(2,1 milioni di follower su TikTok, 1,3 milioni su YouTube, 1,1 milioni su Facebook e 900 milasu Instagram) alla musica (quattro brani su Spotify per oltre 1,3 milioni di ascolti complessivi), dal cinema(che nel 2022 l'ha vista recitare nel film Gli idoli delle donne insieme a Lillo & Greg) all'editoria (con il romanzo Cuore corazza pubblicato per Mondadori nel 2019). Infine la televisione, dove dal 14 maggio è protagonista ogni martedì su Rai 3 di Maryna and the city, rubrica comica della nuova trasmissione di Piero Chiambretti Donne sull'orlo di una crisi di nervi. Nata a Torino da padre spagnolo e madre italiana, è dunque tra le content creator più poliedriche del panorama nazionale. Fil rouge di gran parte dei suoi video, l'ironia. La parodistica reinterpretazione di piccole scene di realtà quotidiana, specie se al femminile.

«Più che di talento parlerei di predisposizione – afferma al Corriere –. Fin da piccola amo osservare le persone, le loro movenze, le loro caratteristiche. E a casa le ricreo. Ieri sera per esempio ho assistito a una discussione tra due signore: sicuramente diventerà la base di un nuovo video. Ricordo comunque che già a scuola le compagne mi chiedevano di imitare i professori, e ridevano sempre. Questo mi faceva sentire sicura di me, specie in una fase delicata come quella dell'adolescenza. È qualcosa che mi riesce naturale».

Gli esordi, tuttavia, furono all'insegna del canto.
«Ero nel coro delle voci bianche del Teatro Regio di Torino. Giravo l'Italia al seguito delle opere liriche, mi rendevo conto di far parte di qualcosa di culturalmente importante. Mi piaceva molto. Poi la voce è cambiata, ma la passione per il canto ho continuato a coltivarla lo stesso».

E sui social, invece, come è nato tutto?
«Esattamente coniugando la musica con le imitazioni. Era il 2015, e avevo sostenuto mille provini: recitazione, canto, pubblicità. Volevo entrare nel mondo dello spettacolo. Sul web cominciavano a emergere i primi content creator, che però erano tutti maschi. Mi domandai come mai non ci fosse una sola ragazza che cantasse o facesse qualcosa di divertente. Allora unii le due cose, imitando in un video condiviso su Facebook 23 artiste famose. Ebbene, con mia grande sorpresa il filmato esplose, diventando virale quando ancora questo termine di fatto non esisteva».

Già a quel punto capì che avrebbe potuto farne un mestiere?
«Per certi versi sì: era qualcosa di grande e potente che, se utilizzato bene, avrei potuto sfruttare per farmi notare da chi non mi aveva ancora dato una possibilità. Tutto allora evolse molto rapidamente: le persone iniziarono a riconoscermi e a complimentarsi, inoltre la laurea (conseguita all'Università Iulm di Milano in Comunicazione, media e pubblicità, ndr) mi fu di grande aiuto nel mettere la mia creatività al servizio dei brand con cui iniziai a collaborare».

Social, musica, cinema, editoria, televisione: quale preferisce?
«I social, perché danno libertà creativa e possibilità a tutti: sono molto meritocratici e chiunque può utilizzarli per realizzare i propri sogni. Ecco, quello che consiglio a chi muove i primi passi in questo mondo è avere un obiettivo preciso, non produrre contenuti per soltanto per la fama, perché quella è effimera. E soprattutto crederci, continuare a buttarsi e a sperimentare. Io stessa, se non avessi pubblicato quel mio primo video, chissà poi cosa avrei fatto. Magari mi sarei demoralizzata, a forza di provini non andati a buon fine. E poi alla lunga i fan diventano una grande famiglia che ti accompagna nel percorso e condivide i tuoi traguardi».

Con gli hater invece che rapporto ha?
«All’inizio, quando ero più giovane e inesperta, un pochino mi facevano stare male. Adesso invece ho imparato a fregarmene, anzi spesso ci rido su. La prendo con ironia e leggerezza perché l'importante è che i contenuti piacciano a chi li produce. Se invece non piacciono ad altri pazienza, si va avanti: fa parte del gioco. Occorre ragionare con la propria testa senza farsi condizionare».

A proposito di contenuti: in che modo vengono influenzati dal suo essere per metà spagnola?
«Mi piace dare vita a situazioni in cui le due culture si confrontano. Penso per esempio alle incomprensioni che possono sorgere al ristorante. Confesso di essermi pentita di non aver proposto prima contenuti del genere: credevo che lo spagnolo non fosse il massimo per l'Italia, ma mi sbagliavo. Le due lingue infatti sono simili, e in questo modo posso oltretutto raggiungere un pubblico più ampio».

Il video a cui è più affezionata?
«Tra quelli comici ce ne sono tanti, penso per esempio a quello delle hostess dei vari Paesi perché mi ha permesso di parlare più lingue. Ma se devo sceglierne uno indico quello contro la violenza sulle donne che pubblicai a giugno 2016. Si trattava di un monologo di Paola Cortellesi, ma ne modificai il finale per renderlo meno tragico nella speranza di far comprendere alle nuove generazioni che creare un futuro migliore è possibile. Fece numeri pazzeschi, ma ciò che mi fa più piacere è che continua a essere proiettato in tantissime scuole italiane: ricevo spesso messaggi che me lo segnalano. È una cosa super importante».

E la collaborazione con Chiambretti come è nata?
«Mi ha scoperto lui online, ha apprezzato in particolare la varietà delle donne che rappresento. Da qui è nata Maryna and the city, un progetto che mi piace perché appunto non mi ha snaturata: è la semplice trasmissione in tv di contenuti scritti e prodotti da me. I primi due episodi hanno riguardato lo shopping e il parrucchiere, i prossimi continueranno su questa falsariga».

Obiettivi futuri?
«Ultimamente ho un po' accantonato la musica in favore del cinema e della televisione, ma un giorno mi piacerebbe pubblicare un album. In generale punto però a proseguire con quello che faccio sui social, ma sempre più in grande. E soprattutto a non smettere di divertire e intrattenere. Più volte ho affrontato anche temi di rilevanza sociale, ma devo dire che quel che mi rende più orgogliosa è quando le persone mi fermano e mi dicono che i miei video le hanno aiutate a sorridere in un momento difficile o in una giornata pesante. Tanto mi basta per sentirmi realizzata».

27 maggio 2024 ( modifica il 27 maggio 2024 | 22:01)

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